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8 luglio 2014
Estate connessi? No, grazie

Il confine tra seguire le mode e rinunciare a ragionare con la propria testa bevendosi tutto quello che la pubblicità ci propina è molto, molto sottile. E così, un noto gestore telefonico prova a convincerci tutti, con una serie di spot-tormentone, in un tripudio di chiappe al vento e di cerebrolesi che ballano ovunque, a restare perennemente connessi a internet anche durante le nostre vacanze estive.

La rapidissima diffusione degli stupidphone e delle tariffe flat (imposta ai consumatori dall'alto) si basa sull'assioma che tutti dovrebbero usare internet in mobilità soltanto perchè ora ha un prezzo accessibile. Ma cosa significa? Ci sono centinaia di cose che ormai hanno costi irrisori ma che non usiamo perchè non ne abbiamo bisogno. Un defibrillatore costa ormai quanto uno smartphone di fascia alta, ma dubito che ve ne portiate uno sempre appresso, a meno che non guidiate una autoambulanza. Un misuratore laser costa anche meno ma se non siete un architetto, un geometra o un carpentiere, cosa ve ne fate? La produzione di massa di tecnologia sta abbattendo i costi di tutti gli strumenti ma questo non significa che dobbiamo comprare tutto quello che il mercato ci offre, solo perchè costa poco. Insomma, la cacca è gratis, ma non credo proprio che ve ne portiate sempre un pò in tasca...

A chi serve VERAMENTE internet in mobilità? La risposta è semplice: praticamente a nessuno. Chi scrive queste righe usa internet da sempre e ne è un fervente sostenitore, al punto da averne fatto la propria professione, oltre al proprio hobby. Ma quando mi stacco dal PC ed esco all'aria aperta mi guardo bene dal portarmi dietro un qualunque dispositivo in grado di connettersi alla rete.

Chi sostiene che internet in mobilità sia utile per comunicare mente solo per darsi una giustificazione perchè qualunque cellulare GSM vi permette di restare sempre raggiungibili (per chi volete esserlo) tramite chiamate o messaggi. La connessione in mobilità, unitamente a dispositivi zeppi di "apps" colorate e "divertenti" (?) serve solo a farvi cadere sempre di più nella rete (intesa come "rete da pesca") dei consumatori soggiogati, pronti a recepire qualunque messaggio pubblicitario e a comprare qualunque cosa pur di far parte a pieno titolo del "branco".

Facebook, Instagram, Whatsapp, non servono a "comunicare". Condividere la foto di ogni minchiata che vi passa davanti agli occhi non è "comunicare". Internet in mobilità serve solo a creare dipendenza verso una serie di "servizi" (?) pensati per formare una comunità di consumatori "malleabili", oltre che per spiare le loro abitudini e confezionare dei messaggi pubblicitari mirati, in modo da vendere loro più facilmente altri prodotti inutili. Insomma, guardate in faccia la realtà: se avete in tasca uno stupidphone sempre collegato a internet, siete come tanti topolini da laboratorio che qualcun'altro si diverte a portare a spasso per un labirinto!

Davvero volete portarvi in vacanza un dispositivo perennemente collegato ad internet, che ogni minuto vi avvisa di un nuovo "aggiornamento" e che con "apps", giochini e video vi distoglierà dai luoghi che starete visitando, dalle persone che starete incontrando, dalle esperienze che starete (si suppone) vivendo? Per non parlare del fatto che la vacanza dovrebbe essere una "rottura" dalla routine... davvero volete restare costantemente in contatto con le stesse identiche persone che vi sorbite per tutto il resto dell'anno? Se la risposta a entrambe le domande è "sì", allora probabilmente siete ormai oltre ogni possibilità di recupero.

Paolo Tortora
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